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BRUNO ZEVI  "Il villaggio"

Testi e immagini tratti da

"Il Gatto Selvatico" 1959

    brillanti e geniali, le sistemazioni del verde, soprattutto i colloqui tra edilizia e natura che si attuano in mille episodi, dai massi dolomitici sagacemente lasciati allo stato bruto ai sottili espedienti del piazzale del labirinto e dei campi di gioco per bambini.

 

Nel linguaggio contemporaneo, l'arte non nasce senza un pensiero pianificatore e senza l'invenzione di una funzione. Ma il pensiero e la funzione non bastano a garantirla. A Corte di Cadore, chiarite le scelte, Edoardo Gellner ha trovato l'ispirazione poetica. Nei timbri più diversi: dagli accenti gravi fino al monumentale del padiglione d'ingresso a capanna, agli scherzosi accoppiamenti di casette separate da patii; dalla studiata casualità dei muri di legno, di pietra e di cemento, agli strutturalismi virtuosi degli edifici maggiori; dagli arredamenti ai colori. Concluso il ragionamento sulle funzioni, il villaggio rivela un margine irrazionale e incantevole: per esso, nella storia dell'architettura italiana del dopoguerra, è un'opera d'eccezione.

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