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Nella valle cadorina del Boite, tra Calalzo (km. 17) e Cortina d'Ampezzo (km. 15) è sorto in breve giro di anni il
villaggio sociale di Corte di Cadore per i dipendenti del Gruppo E.N.I. ed i loro familiari. Si distende su un'area di 200 ettari, ad
un'altitudine tra i 1000 e i 1200 metri sul mare, lungo i fianchi boscosi dell'Antelao (m. 3263) che lo domina con l'imponente bellezza
delle sue vertiginose rocce. E' tutto volto a solatio, aperto sull'amplissima vallata. Consiste attualmente di 132 villette
unifamiliari con relativo fabbricato per i servizi, di una casa albergo con 120 posti, della colonia per 400 bimbi, di un campeggio fisso per
200 giovani, nonché della chiesa (in costruzione). Il villaggio, opera dell'architetto Edoardo Gellner, «è sorto quale nuovo centro di
montagna in base ad una precisa pianificazione, che va dal generale (urbanistica) al particolare architettonico, secondo rigorosi criteri di
coordinamento tesi ad inserire l'opera dell'uomo nella natura».
L'importanza culturale di Corte di Cadore deriva, prima che dalle doti artistiche dell'autore,
da una serie di precise scelte nella soluzione dei problemi paesistici, urbanistici, sociali e psicologici che il tema del villaggio E.N.I. poneva.
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