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BRUNO ZEVI  "Il villaggio"

Testi e immagini tratti da

"Il Gatto Selvatico" 1959

    Sarebbe stato facile concepire un villaggio come una serie di grandi alberghi o, all'inverso, come un complesso indifferenziato di villette unifamiliari. Il merito dell'opera sta proprio nell'equilibrio dei tipi edilizi, cioè nel programma cui l'architetto ha saputo dare una forma.

 

4) Espressione architettonica.

    Ogni edificio del villaggio ha una sua fisionomia riconoscibile: dice ciò che contiene. Non vi sono facciate nel senso accademico della parola, ma involucri di spazi e perciò di funzioni. Se le cascate delle casette definiscono il tessuto figurativo, il modulo del villaggio, i fabbricati dei servizi satelliti puntualizzano i nuclei residenziali; l'infermeria si presenta come un blocco compatto; il prisma del refettorio ha invece una trasparenza che riduce le pareti a schermi racchiudenti il salone; l'orchestrazione dei dormitori è mossa e vivace, le aule scolastiche denunciano se stesse concludendo un racconto edilizio. Ma, a parte la sincerità espressiva dei singoli fabbricati, vale la gamma degli strumenti integrativi: le rampe di collegamento

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